È la tecnica che viene eseguita qualora esista, nella zona mascellare posteriore, uno spessore osseo residuo fortemente ridotto in altezza.
La tecnica si esegue in anestesia locale, mediante il sollevamento di un opportuno lembo mucoperiosteo e successiva apertura di una botola ossea (antrostomia) nella quale, dopo aver sollevato la membra di Schneider, si procede ad inserire il sostituto osseo.
L’inserimento degli impianti avviene a distanza di circa 8 mesi. Nel post operatorio il paziente deve osservare alcune precauzioni e dopo 2 giorni circa può tornare alla sua normale vita di relazione.
Nel nostro studio la realizzazione dell’antrostomia, viene eseguita mediante un dispositivo di chirurgia piezoelettrica (Piezosurgery) che consente, grazie alla sua capacità di taglio selettiva per i tessuti duri, di ridurre complicanze come la perforazione della membrana di Schneider.